Premessa:
Qualcosa forse sta smuovendo le case discografiche cosiddette “major” a pensare ad un diverso modo di promuovere le opere dei loro artisti, qualcosa di diverso dalla solita solfa promoters > anteprima su qualche rivista > uscita nei negozi di dischi per il popolino.
Questa visione da ancien-régime sta cedendo il passo, perché in effetti introduce una distanza letale e ormai clamorosamente anacronistica tra gli affari delle case discografiche ed il cuore democratico (che – si sa – è sempre vicino al portafoglio) dei fan.
Fatto sta che, sebbene in un ritardo clamoroso rispetto a ben altri nomi (Radiohead?), il nuovo disco degli R.E.M., uscito per i tipi della Warner, viene proposto in una maniera leggermente meno assolutistica: diciamo, per continuare a stare dentro alla metafora, da assolutisti illuminati.
L’anteprima viene sempre affidata ai soliti nomi del giornalismo musicale, RollingStone.com e Spin.com, e il disco verrà sempre distribuito nei negozi a partire dall’8 marzo in veste fisica, o su iTunes in preordine a 9,99 euro. Però la novità (forse) è che i premium-users di Spotify (noto software a pagamento di music streaming peer-to-peer) nei paesi europei in cui è attivo il servizio (niente Italia, sorry) potranno ascoltare l’album in anteprima a partire dal 1 Marzo, mentre per il territorio americano è previsto, per la stessa data, un “listening party” in streaming web-radiofonico sul sito americano della National Public Radio, a cui tutti (almeno credo) potranno accedere da questo link http://www.npr.org/2011/02/28/134028781/live-march-1-r-e-m-listening-party .
Il disco:
Vediamo intanto quello che pensano del disco i critici di Rollingstone.com e Spin.com dopo l’ascolto in anteprima.
http://www.rollingstone.com/music/albumreviews/collapse-into-now-20110223
Il voto assegnato è molto alto, 4 su 5.
La frase: “Gli R.E.M. hanno da tempo passato il punto a partire dal quale si viene amati anche solo per il semplice fatto di esistere. Tuttavia in Collapse Into Now sembrano voler essere più una band che non una leggenda”.
Il recensore pone l’accento sulla maggiore varietà di toni presente in quest’ ultimo album rispetto ai precedenti album degli R.E.M. in particolare degli ultimi due, che sembravano concentrarsi su una singola monocorde idea di musica: Around the Sun era un album costruito su ritmi rallentati e torpidi, mentre Accelerate cercava la spinta di un rock veloce e d’acchiappo.
Insomma, secondo RollingStone in questo Collapse Into Now gli R.E.M. ritornano quelli di una volta, ritrovando la capacità di graffiare, ma anche la complessità degli arrangiamenti acustici delle ballate tanto amate dai fan: “Collapse Into Now è il primo album caotico –il recensore usa il termine ‘messy’ – che i R.E.M. abbiano realizzato da dieci anni a questa parte, almeno a partire da quella sottovalutata gemma del 2001 che era Reveal”.
Si intende insomma che qui si trova quella complessità e alternanza di toni malinconici e rock, che è “esattamente la cifra su cui i R.E.M. hanno prosperato per anni”.
Diverte poi la nota del recensore, che ritiene opportuno informarci che in questo album ci sia “il più alto tasso di mandolino dai tempi di Losing My Religion”.
Una nota negativa riguarda invece l’interpretazione vocale di Stipe, giudicata non al livello emotivo di Accelerate o di Reveal. Lodi sperticate invece per il lavoro chitarristico del “guitar god” Peter Buck e del sempre stellare controcorista multi-strumentale Mike Mills. Amen.
http://www.spin.com/reviews/rem-collapse-now-warner-bros
Anche qui il voto è molto alto, 8 su 10.
La frase: “Collapse Into Now, preme sul pedale del freno rispetto ad Accelerate, raggiunge la velocità di crociera e senza timori getta uno sguardo nello specchietto retrovisore, alla ricerca di qualche fidato vecchio trucco. Suona in ogni molecola come un disco R.E.M.”
Il recensore di Spin saluta con soddisfazione il ritorno degli R.E.M. ad una formula consolidata, che “fortunatamente non presenta alcuna deviazione dalla norma”, come era stata ad esempio l’avventura – da dimenticare – del duetto col rapper Q-Tip all’altezza di Around The Sun.
Gli R.E.M. si sarebbero scrollati di dosso definitivamente la sonnolenza da “mezza-età” dei dischi che hanno preceduto Accelerate, e avrebbero finalmente ritrovato sé stessi.
Anche qui si fa riferimento al bentornato “hello again!” mandolino di Peter Buck.
“Uberlin” viene ricondotta ad una sorta di versione 2.0 di “Drive”, la ballata “Every Day Is Yours To Win” paragonata a una sorta di “Everybody Hurts” dei tempi nostri, mentre gli episodi più rockeggianti vengono giustamente ricondotti al feeling di Monster.
Una nota di merito in questo caso all’interpretazione di Stipe in “Walk It Back” mai così fragile e intensa allo stesso tempo.
Ricordiamo a tutti gli interessati che stasera (1 marzo, ndr), dalle 20:00 circa ora italiana, avrà luogo il “listening party” di Collapse Into Now: il nuovo disco degli R.E.M. verrà proposto per intero in streaming sul sito della National Public Radio americana, raggiungibile da questo link
Enjoy!