Le Interviste al Maestro: Gli Afterhours ce l’hanno duro. Il disco, che avevate capito!

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Il Maestro ci da appuntamento presso – citiamo suo sms – “Ponte Ponente, conosciuto anche col diminutivo di Ponte P., presso Tappetta, località in provincia di Perugia”, che però il nostro navigatore fatica a trovare.

Alla fine, mentre vaghiamo per i colli umbri, lo scoviamo su di un cavalcavia intento a pescare tergicristalli (si, avete letto bene).

R: (rompiamo il ghiaccio) Che fa, Maestro, “tergiversa”?
Il Maestro si cala immancabilmente le braghe ed emette il suo boato retro-digestivo, sentenziando:
M: “è il verso delle terga”

R: Ok, ce la siamo cercata. Volevamo toccare con lei l’argomento Agnelli e Afterhours.
M: Guarda, del rave di Pasqua non ricordo nulla se non quello che ho già detto agli inquirenti.

R: Inquietante…no, intendevamo “Padania”…
M: Sì, sì…beh, non lo sapevo che a Pontida, ad incaprettare l’agnello prima del vespro, si rischiano pene aspre. Una grana padana.

R: Sa che è uscito il nuovo album degli Afterhours dedicato al concetto di “Padania” come stato mentale…
M: Si, ho avuto modo di ascoltare il disco in anteprima nell’89…

R: Si, vabbè…ma nun po’ esse! (sbottiamo, tradendo origini poco padane)
M: E perchè? Se 99 Posse, 89 Po esse…

R: Po-eta
M: …sì, ma fammi finire… dicevo che lo ascoltai nell’89 sorseggiando acqua del Po da quella che divenne poi la famosa ampolla, e ho avuto delle visioni, quindi conosco bene lo “stato mentale” di cui parli.

R: Delle visioni?
M: Dei visoni, per essere esatti, dei visoni della Pellicceria Annabella che, maliziosi, seducevano un giovane Giovanni Rana, un girino pomicino, sussurrandogli nelle orecchiette frasi come “sono tutta naturale, sono qui per te, ta-ta ta-ta tabù, anche bianco!”. Mi risvegliavo con l’alito profumatissimo. Uno stato Mental, appunto.

R: Ah…beh troviamo il modo di collegarci alla prossima domanda. Non so se ha visto, ma nella tracklist del disco gli Afterhours hanno inserito dei “Messaggi Promozionali”…
M: Si, ai tempi anche noi coi Bon Jovi, nella versione deluxe di un EP limitatissimo e rarissimo, piuttosto sconosciuto, a volte anche da me stesso, allegammo un coupon per dei massaggi promozionali: arrivava a casa tua Richie Sambora cosparso di olio di jojoba, dal quale trae il suo unico nutrimento (vedi precedente intervista, ndr), e con la sola imposizione delle mani ti ungeva lo stereo e lo sterno.

R: Lei ci sorprende! Riesce sempre ad anticipare le nostre domande. Nell’edizione deluxe di “Padania” sono comprese delle boccette che dichiarano di contenere l’anima dei componenti della band. L’anno scorso i Rammstein, nell’edizione box dell’ultimo album, hanno allegato i calchi dei loro membri. Per chiudere il cerchio, potremmo collegarli alla filosofia del “ce l’ho duro” di Bossi?
M: Che ci vuole ad averlo duro!
(inevitabilmente si sbottona la patta e si gratta il naso senza mani. Si accosta una Mazda e dal finestrino abbassato una voce fa “Ammazda che mazda!” e va via dearrapando).
…non ci vuole nulla. Io oltre che duro ce l’ho profumato! E’ lo stato Mental.

Ma mentre siamo colti da un silenzio imbarazzato ci fa:
M: Il cazdo, che avevi capito!

R: Ssssssi. Ne prendiamo atto
(ripassa la Mazda: “io ne prendo otto!”)

R: Passiamo alla domanda seria. L’annuncio del disco e della tematica padana hanno anticipato il terremoto politico nella Lega. Una funzione così dinamica e intrecciata tra arte di denuncia e realtà politica, negli anni ’70, nel nostro paese, la svolgeva il cinema d’impegno. Oggi è il rock ad avere questo ruolo o è il paese ad essere iperreale?
M: Non si esce vivi dagli anni ’70. Ma d’altronde “Se ttanta mi da tanto” è anche lo slogan di Teresa, la Puttana Obesa. A quest’ora la trovi alla rotonda più avanti.

R: Ok, grazie dell’informazione…arriviamo all’ultima domanda, che la vediamo distratto da voglie insane. Bon Jovi ha mai dedicato un disco ad un luogo dell’immaginario?
M: Sono contento di questa domanda. Certo, e sono convinto che Agnelli si sia ispirato proprio al disco “New Jersey” del 1988, in cui John volle definire i contorni di un luogo della fantasia, che ha ispirato gli spartitraffico di tutto il mondo, come metafora di spazi delimitati, di percorsi prescritti, dei Truman Show onirici.

R: Fantastico! Però, al contrario della Padania, il New Jersey esiste davvero.
M: Tocchi un tasto delicato. L’esistenza o meno del New Jersey, la sua illusione, è sotto Segreto di Stato americano, un tabù, anche bianco tra l’altro, che è custodito in un luogo sicuro. E’ scritto sul petto di Sculli, calciatore del Genoa. Motivo per cui il giocatore, dopo essersi consultato con un agente in borghezio della CIA infiltrato tra gli ultrà del Genoa, si è rifiutato togliersi la maglietta per dargliela. Il mondo intero avrebbe visto il suo tatuaggio da capezzolo a capezzolo “Il New Jersey Non Esiste”, con le conseguenze diplomatiche che puoi immaginare.

R: Ci ha stupito come al solito, Maestro…
Ma non facciamo in tempo a salutarlo che, raccolta la sua cesta di tergicristalli ancora guizzanti, la Mazda se lo porta via, verso la prossima rotonda…