La sindrome da foglio bianco… quanti di voi la conoscono? È veramente svilente essere lì, avere voglia di fare, ma non riuscire a tirar fuori niente di significativo… È un problema che colpisce un po’ tutte le forme d’arte: dalla pittura alla musica, passando per… il cinema. Bloccarsi all’inizio di un processo creativo… come fare? Spesso la soluzione sta nel far calare la penna verso il foglio, fare un primo segno, lanciare un’idea, buttarsi. E poi tutto il resto viene da se. Spesso un’input dall’esterno…
Oggi noi di Rocklab vogliamo lanciare questo input a tutti coloro che hanno voglia di cimentarsi nel cinema. Come? Grazie alla Cinevox Record e alle persone di Renato Marengo (Direttore Artistico) e Franco Bixio (Presidente del Contest) che hanno fatto nascere il concorso L’immagine del suono, di cui ci onoriamo di essere partner ufficiali.
A parte gli scherzi e la “sindrome da foglio bianco”, questa è davvero un’opportunità unica che può essere colta da tutti i giovani registi o aspiranti tali. La Cinevox Record mette a disposizione di tutti voi gratuitamente il suo catalogo di colonne sonore storiche, altrimenti inaccessibili (per farvi venire l’acquolina in bocca vi cito solo alcuni autori di cui sono disponibili i brani: Ennio Morricone, Nino Rota, Nicola Piovani, Armando Trovajoli, Keith Emerson, Goblin, Piero Umiliani, Giorgio Gaslini, Enrico Simonetti, Bixio-Frizzi-Tempera, Riz Ortolani) che potete usare e tradurre in immagini, siano esse filmate, animate digitalmente. L’unico limite è la vostra fantasia, il tempo (10 minuti massimo) e la vostra età. La Cinevox desidera che questo diventi un trampolino di lancio per nuovi talenti, e ha per questo limitato la partecipazione ai ragazzi tra i 18 e i 35 anni. Aggiungiamo che quasi tutti i premi sono opportunità lavorative e comunque di visibilità su media importanti, altrimenti difficilmente raggiungibili: dalla messa in onda su Rai Uno nella rubrica “Sabato Club”, proiezioni cinematografiche in apertura di grandi film, premio di 3000 euro per la realizzazione di un promo per Save The Children, e tantissimi altri.
Per una volta non solo Tarantino o Rodriguez potranno usare questi brani storici del cinema italiano (e non solo) per i loro film o cortometraggi. Anche voi avrete questa opportunità, la sfida passa nelle vostre mani.
Avete tempo fino al 15 luglio e potete caricare i vostri brani tramite il sito contest.cinevox.it.
Qui di seguito abbiamo incontrato Renato Marengo e Franco Bixio per farci spiegare ancora più nel dettaglio il contest:
Ciao Renato, ciao Franco, la prima domanda: cosa via ha spinto a creare questo contest?
Renato: Il mio spirito contaminatore e sinergico. Da sempre amo le sostanze composte, sono sempre molto più interessanti dei materiali di partenza. Un’immagine in movimento senza musica è come un corpo senz’anima è come se le mancasse una dimensione. Sin dagli anni ’70 mi affascinano e incuriosiscono le immagini che visualizzano i suoni e viceversa. Ho iniziato a scrivere di musica con una rubrica sulle copertine di dischi per passare poi ai videoclip sino a considerare geni registi come John Carpenter, musicista che dirigeva film o regista che li musicava…
Franco: Anche se la Cinevox Record da molti è considerata un’etichetta “cult”, è necessario sempre continuare a tenere vivo l’interesse verso il marchio con iniziative sia discografiche che di immagine. Il Contest è una di queste. Poter avvicinare le nuove generazioni di videomaker al nostro catalogo, ci consente di promuoverlo verso coloro che saranno i registi del futuro.
Siete curiosi di vedere come i giovani re-interpreteranno grandi brani legati al cinema del passato? Cosa vi aspettate?
Renato: Io mi aspetto di vedere come ne saranno emotivamente coinvolti. Credo che tutti quelli che si stanno iscrivendo al contest (siamo già oltre i 90) siano consapevoli della fortuna di poter disporre gratuitamente di musiche celebri firmate dai più noti compositori di colonne sonore.
Franco: Quando si ascolta un brano di musica si intraprende sempre una specie di viaggio onirico stimolato dalle sensazioni che il brano ci consegna. Credo sia molto interessante poter “vedere” queste immagini. L’unica indicazione che abbiamo dato ai partecipanti è quella di non ispirarsi allo stesso soggetto del film da cui deriva il brano scelto. L’indicazione è quella di seguire l’ispirazione che deriva dall’ascolto: l’immagine del suono.
Giochiamo sporco: Cosa consigliate ai partecipanti per arrivare alla vittoria?
Renato: Di ascoltare bene la musica scelta, di assimilarla, di sentirla ad occhi chiusi facendo correre la fantasia, di farla propria e poi di iniziare a pensare a un soggetto che sarà inevitabilmente ispirato a quella musica
Franco: Un buon soggetto originale che stimoli la curiosità del pubblico e della giuria e dare rilevanza al brano musicale scelto.
Grazie per aver scelto Rocklab tra i partner del contest, cosa vi ha spinto a sceglierci?
Renato: Beh, io nasco come critico rock e ogni giorno faccio in radio “Demo”, che è un vero e proprio laboratorio di nuovi talenti musicai, quindi un giornale che si chiama Rocklab mi ha colpito “a prima vista”… Avervi al nostro fianco per me rappresenta la possibilità di poter annoverare tra i partner persone molto giovani, che amano il rock e i videoclip . Mi auguro che tra gli appassionati di video ci sia anche chi, rispettando le regole della cinematografia, sia in grado di realizzare anche dei veri e propri “corti musicali” e di inviarceli.
Franco: Ho parlato prima delle nuove generazioni e ritengo che queste siano legate al mondo della musica rock. Rocklab è quindi un punto di riferimento. Tra l’altro il termine “rock” è anche usato come novità, interesse, libertà. Tutti aspetti che favoriscono la creazione delle immagini del suono.
Nelle prossime settimane Rocklab dedicherà alcuni articoli di approfondimento presentandovi alcuni degli autori di queste colonne sonore per entrare ancora più dentro all’evento. Cinevox e Rocklab attendono con ansia di vedere le vostre opere, non avete scuse, nemmeno la “sindrome da foglio bianco”
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